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19 giugno 2008

Il Pirata colpisce ancora

LAS VEGAS (Usa) 15.06.08
Max Pescatori fa il bis. Il più forte giocatore italiano, e uno tra i più forti giocatori del mondo, vince un altro titolo ai mondiali di poker americano che si stanno disputando in questi giorni all’hotel casino "Rio" di Las Vegas. Pescatori ha incassato un premio di 260mila dollari e l’annesso braccialetto d’oro, il simbolo per chi vince un titolo mondiale, nell’evento numero 24 (in tutto ce ne sono 54, le World series dureranno fino a metà luglio), formato da due specialità e con il rilancio limite nel piatto, cioè il "Pot limit Hold’em-Omaha".
L’Hold’em è quello che ormai impazza nelle televisioni: due carte in mano personali e 5 scoperte sul tavolo (che il dealer mette in tre atti, prima tre poi una e poi l’ultima) a disposizione di tutti i giocatori per formare il punto migliore. L’Omaha è una specialità ancora più tecnica e complicata: stesso formula di gioco, ma le carte personali in mano sono quattro e ne devi usare obbligatoriamente due, né più né meno. Max Pescatori ha sbaragliato 457 giocatori, tra i quali c’erano fior di campioni del calibro di Howard Lederer, "The professor" (vari braccialetti al suo polso e autore di libri di strategia) e Allen Cunningham. Nel testa a testa finale, Max ha battuto Kyle Kloeckner.
Milanese, classe 1971, Max è professionista di poker da una decina d'anni e vive a Las Vegas. Aveva già vinto un titolo mondiale nel 2006, stavolta nella specialità "no limit hold’em", lo stesso giorno in cui l’Italia conquistava il titolo in Germania (speriamo porti bene anche stavolta agli Europei). Al tavolo finale s’era presentato con la maglia azzurra e una bandana tricolore. Da lì, per gli americani è "the italian pirate". Max è diventato talmente un personaggio che negli Usa è stato protagonista anche di un fumetto e di un videogame.
Oltre ai suoi due titoli mondiali, l’Italia ne vanta altri due: quello "antico" di Walter Farina, nella specialità seven stud, e quello del grande talento Dario Alioto, 22 anni e cintura nera di judo, conquistato nel Pot Limit Omaha. Alioto è già andato a premi a Las Vegas, con un ottimo 9° posto nell’evento "No-Limit 2-7 Draw Lowball" (altra complicata specialità) che gli ha fruttato 34 mila dollari. Marco Trainello, altro "pro" italiano, è finito in the "money" un paio di volte per il totale di 12 mila dollari.
Ma la prodezza, dopo Max, l’ha compiuta Alessandro Dal Bello, ottimo giocatore ma non professionista. Ha un’azienda che produce banane in Costarica, la "Lola". Beh, ha conquistato il tavolo finale nell’evento "no limit hold’em" numero 23: 10° su quasi 1500 partecipanti, per una vincita di 29 mila dollari. Gli italiani si stanno comportando davvero bene alle world series. E non è finita. Tra un po’ arrivano i tornei più ricchi.
[riprodotto da Gazzetta.it]


Perché scrivo di Max "the Italian pirate"? perché siamo stati compagni di scuola alle medie. Abbiamo frequentato lo stesso istituto (il Don Guanella), anche se lui è un anno più grande e quindi non eravamo in classe insieme. Tuttavia abbiamo passato diversi pomeriggi giocando a pallone in cortile e le nostre mamme sono ancora amiche e si sentono talvolta. Un abbracio, dunque, al Pirata!

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