TomTom #GETGOING

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La destinazione non conta, l'importante è fare il primo passo.

PROSSIMA CORSA

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19/11/2016 Podisti da Marte

28 novembre 2013

Corripavia 2014: si cambia!

Per la prossima edizione della Corripavia Half Marathon in programma il 5 ottobre 2014 si rende necessario provvedere a riomologare il percorso certificato Iaaf.
Dopo una serie di valutazioni all’interno nostro e anche sulla base dell’orientamento che ci è sembrato maggioritario da parte dei “runner” abbiamo deciso di mantenere le caratteristiche principali del percorso: i ripetuti passaggi in centro storico.
Pensiamo di mantenere quindi partenza ed arrivo in prossimità del Castello ed apportare alcune modifiche per rendere il percorso più scorrevole e liberare alcuni incroci e strade critiche per il traffico veicolare.
Le variazioni riguarderanno principalmente: i viali tra il 4° ed il 6° km, la non percorrenze di viale Lungo Ticino Visconti sostituito da via Cavagna Sangiuliani ed altre vie interne, il tracciato tra il 13° ed il 18° km.

Siamo tuttavia ancora in fase di studio e quindi tutti i Vostri suggerimenti saranno estremamente graditi. Potete inviare proposte e/o commenti ainfo.corripavia@libero.it

26 novembre 2013

Cross per tutti: calendario 2014

Ci siamo. Puntuale come l’accorciarsi delle giornate invernali e l’arrivo dei primi freddi, anche quest’anno, per il terzo consecutivo, la stagione lombarda di corsa campestre si arricchisce delle prove del Cross Per Tutti.
Nato come circuito per valorizzare le sezioni giovanili, in sole tre edizioni le tappe di questa manifestazione hanno raggiunto un livello qualitativo e un’aderenza numerica tali da esser già diventate momenti imperdibili dell’attività atletica regionale – e non solo.
In termini assoluti, il 2013 ha infatti registrato un incremento di poco inferiore al 30% delle presenze – 7938 contro le 6216 dell’anno precedente, per un totale di 3309 singoli atleti iscritti rispetto ai 2198 del 2012. E le cose non sono andate diversamente sotto il profilo delle società partecipanti, quasi raddoppiate nel giro di un anno – da 145 si è arrivati a quota 279.
Ed è proprio a fronte di questi risultati che il Comitato Regionale Lombardo FIDAL ha deciso di premiare il Cross per Tutti 2014 assegnandogli alcune competizioni assolute.
Soddisfatti di questo riconoscimento gli ideatori del circuito. “Siamo orgogliosi di quel che abbiamo fatto”, esordisce Felice Delaini, portavoce del comitato delle società organizzatrici. “Il livello di partecipazione è stato ottimo sia per il numero di atleti iscritti in ogni categoria, sia per gli accompagnatori al seguito. Siamo riusciti ad avere molti giovani ai nastri di partenza delle varie prove, sicuri di aver contribuito ad avvicinarne quanti piu’ possibili alla corsa campestre; e fiduciosi che il Cross per Tutti 2014 possa diventare fucina per nuovi talenti e terreno fertile per gli osservatori federali.”
E squadra che vince non si cambia: sotto la guida del Comitato Provinciale FIDAL Milano con la presidente Sabrina Fraccaroli e il fiduciario tecnico Piero Perego, il Cross per Tutti 2014 è organizzato dalle stesse società dello scorso anno - Atletica Cassano, Atletica Cesano Maderno, Atletica Cinisello, Atletica Team Brianza, Euroatletica 2002 di Paderno Dugnano, Maraton Club Seveso e U.S. San Vittore Olona.
Molte invece le novità sportive dell’edizione di quest’anno. La prima ed assoluta, come da programma illustrato di seguito, il Campionato Regionale Staffette di Cross in calendario a Monza domenica 23 febbraio p.v.

CROSS PER TUTTI 2014 - CALENDARIO
• 12/01/2014: Paderno Dugnano società [EUROATLETICA 2001] 1a PROVA GRAN PREMIO LOMBARDIA ASSOLUTO
• 19/01/2014: Cesano Maderno [ATLETICA CESANO MADERNO] 1a PROVA FASE REGIONALE CAMPIONATI DI SOCIETA' DI CORSA CAMPESTRE
• 26/01/2014: S. Vittore Olona [U.S. SAN VITTORE OLONA 1906] CINQUE MULINI, CRITERIUM REGIONALE MASTER
• 16/02/2014: Seveso [MARATHON CLUB SEVESO] CAMPIONATI PROVINCIALI FIDAL MILANO categorie Ragazzi – Cadetti – Allievi – Junior – Promesse – Senior
• 23/02/2014: Monza [ATLETICA MONZA] CAMPIONATO REGIONALE DI STAFFETTA DI CORSA CAMPESTRE novità 2014
• 02/03/2014: Cinisello Balsamo [ATLETICA CINISELLO] 3a PROVA TROFEO LOMBARDIA ASSOLUTO

24 novembre 2013

Le novità della SuisseGas Milano Marathon


Il 20 novembre scorso, in occasione della conferenza stampa ufficiale di presentazione della quattordicesima edizione della SuisseGas Milano Marathon, tenutasi presso il Life Park Protection Store di Milano, l’organizzazione e il nuovo sponsor tecnico adidas hanno presentato le nuove maglie del 2014, protagoniste della maratona e della staffetta.
Tre sono le versioni e i colori: quella della SuisseGas Milano Marathon sarà verde, in tema con lo spirito green della gara, ormai internazionalmente riconosciuto; per la Europ Assistance Relay Marathon invece sono stati scelti il rosa per le donne e il blu per gli uomini.
La prossima edizione della SuisseGas Milano Marathon sarà quindi coloratissima, quando le migliaia di partecipanti attraverseranno il capoluogo lombardo di corsa.
Un’altra novità della prossima edizione è l’attribuzione alla SuisseGas Milano Marathon, da parte del Consiglio federale della FIDAL, dei campionati italiani Assoluti e Master di maratona, il più importante appuntamento tricolore del calendario agonistico nazionale 2014 che rende la corsa milanese ancora più competitiva.

20 novembre 2013

Mizuno Breath Thermo

Partendo dagli studi sulla termodinamica e sui meccanismi di mantenimento della temperatura dei mammiferi e degli uccelli, Mizuno presenta Breath Thermo®, il materiale che permette al corpo di mantenere la temperatura ideale durante lo sport.
Il filato assorbe l’umidità del corpo senza espandersi, creando attrito fra le molecole. L’attrito genera energia che si trasforma in calore. Il corpo però rimane sempre asciutto, grazie al sistema di gestione della traspirazione Drylite®, che rende il capo fresco e ventilato. Infine,grazie ai trattamenti specifici applicati, il PH è sempre sotto controllo, rimanendo neutro per tutta la vita del prodotto e rendendolo antibatterico, antiodorante e anallergico.
Il potere riscaldante di Breath Thermo® è circa il doppio rispetto alle altre fibre naturali come ad esempio lana o piumino. Le diverse tipologie di materiali associati al filato, inoltre, garantiscono un prodotto ideale in ogni situazione climatica: la leggerezza e l’ampia libertà di movimento dei capi inBreath Thermo® infatti li rendono ideali per gli sport praticati all’aria aperta.
Il Virtual Body G1 ½ Zip è realizzato con disegno in Dynamotion™ Fit che permette una vestibilità anatomica, offrendo maggiore libertà di movimento. La costruzione con cuciture BlindStitch™, invisibili e antiabrasione, regala comfort anche dopo molte ore di utilizzo.
Tali caratteristiche sono presenti anche nell’intimo Breath Thermo® pensato per le donne: il Virtual Body G1 Crew è infatti costruito e disegnato con materiali anatomici per garantire massime prestazioni e una comodità totale.
Infine, il comfort della lana Merino combinata all'esclusiva tecnologia Mizuno Breath Thermo® da vita alla serie Merino Wool: i capi ideali per le temperature più fredde. La nuova linea di prodotti Mizuno in Merino Wool è disponibile sia da uomo sia da donna.

19 novembre 2013

Una maglia rossa per dire NO al doping

Purosangue Athletics Club nasce con l'intento di promuovere i valori di uno sport "pulito", ed è gemellato con il Training Camp Purosangue che sta nascendo in Kenya. Volete partecipare? Ecco come fare...

Purosangue Athletics Club nasce con l’obiettivo di offrire a dei giovani atleti una vera e propria scuola di vita basata sui valori sani dello sport pulito. Una squadra di campioni dove la vittoria è intesa come traguardo da raggiungere nello sport così come nella vita. Vogliamo dare ai nostri atleti la possibilità concreta di vincere le più importanti competizioni internazionali  nel rispetto di se stessi e del proprio avversario, senza inseguire facili scorciatoie, così da essere motivo di ispirazione per altri giovani ragazzi. 
Dietro a questi ideali c’è un progetto concreto più ampio che nasce dall’incontro tra Massimiliano Monteforte (runner che ad oggi ha già percorso più di 90.000 km e che da vero talent scout porta ormai da oltre 10 anni i migliori atleti del mondo a correre la Maratona di Roma) e Nico Pannevis (nato e cresciuto in Kenya che oggi si dedica alla sua bellissima County House “Sant’Antonio” a Montepulciano). Ed è proprio in questi 80 ettari immersi nella natura che sta nascendo il Training Camp Purosangue.
Solo l’inizio di un progetto, partito con la realizzazione di un cortometraggio e volto alla realizzazione di un Training Camp in Kenya totalmente ecosostenibile dove formare i ragazzi come sportivi e come uomini diffondendo la cultura dello sport sano. La strada sarà lunga ma l’importante è essere partiti con il piede giusto. 
Purosangue Athletics Club è una promessa che ha trovato già il consenso di numerosi professionisti del mondo dello sport. Per essere mantenuta ha bisogno però di un numero sempre maggiore di sostenitori che  diffondano i valori del progetto. Per questo  sarebbe per noi un grande onore che atleti di altre squadre diventino dei testimonial del progetto, indossando la maglia rossa di Purosangue in occasione di una delle tante gare che ogni domenica si organizzano in Italia, proprio per dire tutti insieme un NO forte al doping.
Per questo particolare evento la maglia sarà di volta in volta personalizzata con il nome dell’atleta e della sua squadra: per maggiori info scrivere a news@purosangue.eu.
Tutto questo diventerà un racconto virtuale da inserire sul nostro sito purosangue.eu, con una pagina dedicata ad ogni atleta dove saranno presenti il logo dell'Associazione Sportiva di cui fanno parte ed un breve testo dove potranno spiegare la ragione per la quale hanno scelto di condividere questo messaggio e diventare così loro stessi in prima persona dei testimonial della lotta al doping.

12 novembre 2013

Lifeway Foods is sponsoring Charity Miles


Super Typhoon Haiyan has devastated the Talcoban region of the Philippines, leaving 2.5 million people in need of emergency food assistance.
Many of you have asked what we can do to help. Which is why I am humbled to announce that our friends at Lifeway Foods have again stepped up to the challenge.
Originally, Lifeway had been planning to sponsor our #GivingTuesday campaign on the Tuesday after Thanksgiving. (As many of you may remember, we are one of the founding partners of #GivingTuesday, a campaign started last year by Mashable, The UN Foundation and the 92nd Street Y to be the "official" start of the giving season.)
But in response to Super Typhoon Haiyan, Lifeway decided to start their #GivingTuesday today. As Lifeway’s CEO, Julie Smolyansky said, “When something like this happens, there’s no reason to wait for something official.”
Julie rocks. She’s a good friend, avid Charity Miler and part of the United Nations Foundation’s Gloabal Entrepreneur Council, tasked with using innovation to solve the greatest challenges of our time. We’re honored that she sees Charity Miles as an example of this idea. 
Moreover, this isn’t the first time that Julie and Lifeway have stepped up like this. Lifeway also answered the bell after the Boston Marathon bombings, both sponsoring Charity Miles generally and also donating an additional 25¢ per mile to the One Fund Boston.
Now they are going to do something similar, both sponsoring the app generally and providing a $20,000 matching incentive for the World Food Programme.
That’s right: from now through December 17th, whenever you use Charity Miles (for any charity), Lifeway Foods will donate an additional 25¢ per mile (up to $20,000) to the World Food Programme, through Charity Miles. 
This is critically important. The World Food Programme is one of the top organizations leading the disaster relief in the Philippines. They have already mobilized 44 metric tons of high energy biscuits and rice to the region.
Also, given the immense damage to infrastructure and communications, WFP is working with the local government to boost logistics and emergency telecommunications capacity for the response. This is why we're honored to have WFP as one of our founding charity partners. And it's why we're so moved by Lifeway's support.
So, let’s get out there and help WFP! Thanks to Lifeway, every mile for WFP helps feed two people. #EveryMileMatters!
To make a direct donation to WFP, please click here.

11 novembre 2013

Porta un amico alla Monza Power Run

Solo dal 9 novembre al 8 dicembre 2013 tutti coloro che hanno già partecipato alla prima edizione della MPR possono iscriversi in due coppie: l’importante è che uno degli iscritti abbiapartecipato lo scorso anno, mentre l’altro o gli altri tre siano nuovi, mai iscritti alla scorsa edizione.
Gli iscritti, una o due coppie, parteciperanno alla MPR 2014 con la formula staffetta (un giro di 12,5 Km con 16 ostacoli per ciascun concorrente).
I vantaggi sono diversi: innanzitutto un "contributo speciale" di € 10 per ciascun iscritto rispetto alle iscrizioni ordinarie. Dato il notevole anticipo, l’organizzazione lascia la possibilità di cambio nominativi degli iscritti gratuito fino alle ore 12:00 del 10 luglio 2014.
Inoltre, l'assicurazione personale contro gli infortuni è inclusa.
Per iscriversi basta andare sul sito MPR, nella pagina iscrizioni, e scegliere la formula “accedi e iscrivi te e gli amici”.

9 novembre 2013

Saucony Guide 7


Tempo di nuove scarpe, visto che le attuali Saucony Guide erano praticamente alla frutta e le Ravenna iniziano a dare segni di cedimento. Approfitto, dunque, dell'anteprima 2014 dall'amico Paolo di Verde Pisello (il negozio dei Trop Runner) e della casuale presenza dell'ultratrailer Mirko Mottin (atleta di punta del Verde Pisello Group) per saggiare dal vivo le qualità delle nuove Guide 7 di Saucony.
La casa di Lexington (Massachusetts - USA) vede nascere il proprio nome nel 1898; l'allora S.S.M.C. iniziò la sua attività lungo le rive del fiume Saucony. I nativi americani, che abitavano quella zona, coniarono questo nome che tradotto significa “Acque che corrono con leggerezza”; una frase appropriata vista la storia del marchio! Il logo Saucony, infatti, è composto da una piccola onda, detta in inglese “RIVER” (fiume).

Scarpa di punta della gamma Saucony, la Guide ha una storia importante e un nutrito gruppo di fedeli. Nel corso degli anni è stata premiata più volte dalla rivista Runner’s World e dall’IRRA(Independent Running Retailers Association). Quando è arrivato il momento di progettare la 7ma edizione delle Guide, Saucony sapeva di dover andare in profondità per migliorare i dettagli di una scarpa davvero già ottima.
Innanzitutto è aumentato il tempo che intercorre tra quando si è deciso di progettare il nuovo modello e quando la scarpa arriva sugli scaffali dei negozi di circa 6 mesi, per consentire test supplementari e più approfonditi. Inoltre dei test sul campo con runneri “veri” sono stati approntati e ogni feedback è stato preso in seria considerazione.
Nella nuova versione l’avampiede è più svasato permettendo di applicare l’impatto della falcata su un'area più ampia in punta. L’ipotesi di partenza era che i corridori avrebbero segnalato un maggior sostegno, in particolare durante le ultime fasi della falcata, rispetto ad un avampiede leggermente più stretto. Proprio attraverso questi test si è riusciti a convalidare questa teoria e a proseguire su questa strada per il resto della scarpa. Altri aggiornamenti includono una suola interamente riprogettata nella parte mediale, che migliora il supporto per i corridori con pronazione moderata.
Nella suola, scanalature più profonde e flessibili offrono una maggiore mobilità e una migliore mobilità delle dita del piede per una corsa più reattiva. Un altro importante aggiornamento è l'aggiunta della tecnologia di ammortizzazione PowerGrid, che sostituisce la precedente ProGrid, ed è il 15% più leggera e il 30% più resistente.
La Guide 7 sono il perfetto compagno di allenamento, fornendo sia la stabilità sia la flessibilità in un pacchetto sorprendentemente leggero.
Ci ho corso ancora poco (circa 20 Km.) e tra poco correrò con le mie nuove Guide una mezza, ma già noto importanti differenze rispetto al modello 6 che ho davvero consumato fino alla fine (circa 750 Km. Per il momento). Soprattutto la grande stabilità, nonostante sia un modello con un supporto anti-pronazione non troppo accentuato; in secondo luogo la calzata molto avvolgente, soprattutto nell’avampiede, e un’ottima fasciatura del tallone.

(di seguito la recensione Runner's World)
Aggiornamento di potenza e stabilità per la Guide, la scarpa che ha reso ancora più celebre Saucony nel mondo. Il brand di Boston ha lavorato sull’intersuola per dare un assetto più corsaiolo a un modello da allenamento. L’intera intersuola (drop 8mm.) è costruita con la nuova mescola Powergrid, più reattiva e duratura. Ridisegnata anche la suola, oggi più ampia nel mesopiede per consentire un appoggio più stabile.
L’effetto è evidente, anche se alle prime falcate la scarpa potrà sembrare meno flessibile. Il puntale è stato rialzato di 6 mm per rendere più rotonda la fase di spinta. Migliorata anche la flessibilità dell’avampiede grazie a intagli più profondi.
Consigliata come scarpa da allenamento e gara fino alla maratona per runners con appoggio in leggera e media pronazione. Adatta anche ai runners neutri di peso più alto o che necessitano di supporto durante le gare più lunghe, quando l’azione del piede diventa meno efficace).

6 novembre 2013

Danilo Goffi: la mia ING New York City Marathon

Ripropongo la bella intervista di Chiara Franzetti a Danilo Goffi dopo la Maratona di New York.


CF: Prima di tutto, complimenti per la tua maratona di New York: sei soddisfatto del risultato?
DG: Grazie. Dovrei rispondere che sì, sono soddisfatto, ma ... ad essere sincero, lo sono solo parzialmente: il mio obiettivo era vincere nella categoria MM40 e son contento di esserci riuscito - Danilo ha primeggiato in tutti gli age group, ndr. Mi è rimasto un po' di amaro in bocca per il crono finale: contavo di chiudere intorno alle 2h18, ma non ci sono riuscito. Ma, forse, non esser mai pienamente contenti è una caratteristica di atleti ed ex sportivi di alto livello: a NY sono stato il primo MM40 sul traguardo, secondo italiano assoluto, quarto europeo assoluto e 21.o nella classifica generale; effettivamente, forse non mi sono ancora reso conto di cosa ho fatto!

CF: Sei un maratoneta esperto, capace di riconoscere e ammettere gli errori: cosa ti ha impedito di far fermare il cronometro sul tempo desiderato?
DG: Premessa doverosa: con i se e con i ma, non si va da nessuna parte. Direi che le condizioni climatiche del giorno della gara non erano dalla parte di noi atleti: sabato abbiamo trovato una tiepida giornata di sole, forse fin troppo calda per correre; e siamo rimasti tutti basiti quando, durante la riunione tecnica, ci è stato detto che il giorno seguente saremmo partiti con circa 5/7 gradi e un forte vento contrario. Da non credere, ma è stato proprio così, tanto è vero che quasi tutti, top e meno top, siamo arrivati al traguardo con tempi di 4/5 minuti superiori a quanto avevamo nelle gambe. Personalmente, ho dato il massimo, cercando di seguire al meglio i consigli del mio preparatore. Forse mi mancava qualche km nelle gambe: vorrà dire che aggiusterò il tiro e rivedrò la mia tabella di marcia casa-lavoro-allenamento per migliorare da questo punto di vista.

CF: Prima di affrontare il tema maratona, soffermiamoci un po' sul pre gara: che accoglienza ti hanno riservato gli organizzatori?
DG: È quasi sembrato strano anche a me, ma mi hanno accolto come se fossi ancora un top atleta nel pieno della mia carriera di professionista. Mi hanno coccolato e messo a mio agio fin dall'arrivo a New York non facendomi mai mancare nulla. Puntavano molto sulla sfida Goffi-Martinez come se fossimo ancora due top runner; e credo che, nel nostro piccolo, siamo riusciti a dar vita ad una gara nella gara.

CF: Parliamo proprio di lui, Chema Martinez, l'altro pretendente al titolo MM40: che effetto ti ha fatto incontrarlo di nuovo sul tuo percorso?
DG: Sotto il profilo umano, son stato contento: reputo tali i miei avversari esclusivamente da un punto di vista sportivo, ma mi fa piacere incontrarli e scambiare due parole con loro, soprattutto con atleti tipo Chema, coi quali sono cresciuto e mi sono confrontato più volte in gara. Agonisticamente parlando, non nascondo che questa volta ero teso per trovarmelo nuovamente contro: a Budapest nel 1998 l'ho spuntata io, ma un paio di anni fa ad Amburgo è stato lui ad avere la meglio, anche se solo di una manciata di secondi.

CF: Hai quindi fatto la gara su di lui perché temevi potesse bruciarti ancora nel finale come in Germania?
DG: Non avevo proprio intenzione di farmi battere di nuovo da lui! Prima della riunione tecnica del sabato, Chema si è fermato a parlare con me e Daniele (Meucci, ndr), dicendoci di aver preparato New York come un atleta professionista: era pronto a correre forte perché proprio quella nella Grande Mela sarebbe stata la sua ultima maratona veloce sulla quale voleva il risultato. Ci ha raccontato di aver corso mediamente 190 km a settimana per riuscire nell'intento, e di avere nelle gambe 1h05'/1h06' alla mezza. Sulla base di queste sue dichiarazioni non l'ho perso di vista un attimo durante la corsa: mi è scappato via intorno al 12.o km, ma son riuscito a riprenderlo facilmente, tanto che alla mezza avevo già 10/12 secondi di vantaggio su di lui; e alla fine ho tagliato il traguardo cinque minuti prima rispetto alla sua prestazione finale. Chema, amico mio, ti voglio un gran bene, ma questa volta non mi avresti proprio fregato!

CF: Oltre a Chema, ci sono stati altri momenti in cui hai sentito la tensione della gara?
DG: Non ero io a dover vincere la maratona in termini assoluti, ma per me era la gara del rientro e dell'inizio della mia nuova vita sportiva; quindi ... sì, mi son venute le gambe molli il sabato pre maratona quando sono arrivato nel quartier generale della NYRR per le verifiche tecniche: lì ho respirato l'aria della competizione e ho incontrato gli atleti elite; ed è emersa la tensione. Io, a 40 anni suonati, nuovamente in pista, insomma, non è da tutti! Da questo punto di vista, la scelta di stare in un hotel centrale, ma senza i protagonisti della gara, si è rivelata mentalmente vincente e mi ha regalato la tranquillità necessaria per affrontare la maratona.

CF: Ti abbiamo visto partire molto forte, come mai questa tattica di corsa?
DG: È stata una scelta dettata fondamentalmente dalle condizioni meteo. Sapevo che keniani ed etiopi avrebbero corso forte per battere il record, e temevo di rimanere da solo - situazione spiacevole, soprattutto con freddo e vento contro; inoltre, non volevo farmi seminare da Martinez.

CF: Cosa è successo poi in gara?
DG: Sapevo di non riuscire a reggere il ritmo dei primi per tutti i 42 km, sono stato un professionista e so cosa significa correre ad alto livello una maratona, oltre a conoscere gli oggettivi limiti fisiologici del mio fisico. Son riuscito a restare con loro fino al quinto miglio per entrare poi nel gruppo degli inseguitori fino al 20km. Da qui è iniziata la mia corsa in solitaria che ho pagato nel finale, quando il ritmo di 5'/5'05" al miglio è aumentato. La First Avenue da solo, in salita, con il vento contro e il freddo è stata il mio incubo; ma non potevo crollare: la folla lungo la strada urlava il mio nome leggendolo su pettorale, era un "GO GOFFI, GO" unico; pensavo ai sacrifici fatti per arrivare fin lì; vedevo mia moglie e mio figlio a casa sul divano davanti alla tv; avevo nelle orecchie le parole di incitamento della mia squadra; rileggevo nella mia testa i messaggi di chi ha creduto in me sui vari social e sentivo le parole di sostegno di chi mi è stato vicino. Eppoi c'era la sfida con Martinez, il titolo Master, il mio rientro. Insomma, non volevo e non potevo proprio mollare!

CF: Sui tempi e i modi della preparazione di NewYork abbiamo giá letto tanto - a maggio la tua decisione di rientrare in scena, dall'inizio di agosto l'allenamento specifico per la maratona con tappa a Livigno, e poi la doppia seduta di allenamenti un paio di volte a settimana nell'ultimo mese: ma cosa hai provato dopo il traguardo?
DG: Sarò banale, ma ho provato un'emozione unica. Tremavo per il freddo, per la fatica e per la soddisfazione di aver portato a termina una maratona - anzi, LA maratona per eccellenza, a due anni di distanza dalla mia ultima uscita sui 42km. Certo, non sono più il Goffi dell'esordio vincente a Venezia (titolo italiano di specialità e ultimo azzurro a vincere in laguna nel 1995 in 2h09'26"); i bei tempi del mio personale ormai sono andati (1998, Rotterdam, 2h08'33"); ma sono riuscito nel mio intento.

CF: E adesso, guardiamo al futuro, e ...
DG: ... e rimettiamoci a lavorare per tagliare brillantemente altri traguardi. La maratona è stata, è e sarà sempre la mia distanza preferita. Prima di decidere quale saranno i prossimi 42km da correre, preferisco concentrarmi su un futuro molto più prossimo: in settimana si festeggia il compleanno di mia moglie, non vedo l'ora di guardare il suo volto quando le consegnerò il regalo comperato a New York!

5 novembre 2013

Mizuno Biogear Tights

Per il prossimo inverno Mizuno introduce una importante novità nell'abbigliamento specifico per la corsa: la nuova gamma Biogear Tights che prevede un'intera linea tecnica dedicata ai runner con 5 diversi modelli.
Il modello di punta è il BIOGEAR 8000 (nelle foto), un vero e proprio concentrato di soluzioni tecnologiche. Il disegno Dynamotion Fit segue l’anatomia del corpo per maggiore libertà di movimento. Il Mizuno Powermesh fornisce supporto pelvico per stabilizzare la postura di corsa e sostegno al ginocchio per ridurre le vibrazioni e i disallineamenti delle articolazioni.
Il sistema Biogear Compression prevede una compressione dinamica graduale che favorisce la circolazione e riduce l’affaticamento muscolare. La tecnologia Muscle Tuning, con zone di compressione che riducono le vibrazion i muscolari e la perdita di energia; la Dry Lite Technology di Mizuno che, grazie ad una costruzione del tessuto con un filato a doppio filamento, trasferisce rapidamente l’eccesso di umidità lontano dal corpo, creando un micro clima confortevole e asciutto. Infine la costruzione BlindStitch con cuciture antiabrasione per maggiore confort.
Grazie ai loghi riflettenti, presenti su entrambi i lati del capo, la visibilità al buio è assicurata.

27 ottobre 2013

Nike+ and baseball to support One Fund Boston

As the crowning of this year’s greatest baseball team kicks off in Boston, Nike is challenging the Nike+ community to run to support the One Fund Boston, which continues to serve the victims and families most affected by the tragic events that unfolded during the Boston Marathon.
Nike will donate $1,000 to the One Fund Boston for every run scored beginning with the first game until the champion is crowned. And for every mile run with Nike+ and shared using #Bstrong, Nike will also donate $10. Nike will contribute up to a total of $100,000 for both efforts.
Nike has a history of using our brand to elevate causes that matter and believes in the work of the One Fund Boston to support the running community. This is a unique moment in sports to rally the running and baseball communities to come together to contribute and get involved to help the One Fund Boston. No matter who wins or loses. No matter where you live. Everyone is on the same team to support the Boston running community.
For the individuals and families who were impacted by the tragedy at the Boston Marathon in April, there are still significant needs that the One Fund Boston can help meet. Nike is directly engaging the Boston baseball and Nike+ communities to rally behind this effort and share their passion for sports and the important work of the One Fund Boston.
The One Fund Boston supports the victims and families most affected by the tragic events that unfolded during the Boston Marathon.
Last April, NIKE Inc. donated $500,000 to support the One Fund Boston (Converse and Nike each donated $250,000).

20 ottobre 2013

Carate tra il verde e l'antico

Torno dopo un paio d'anni a Carate per una tapasciata davvero bella, ben organizzata e con talmente tante distanze tra cui scegliere che va bene per tutti.
Il tempo è stato clemente, anzi davvero ottimale solo un po' umido ma perfetto per correre su e giù (soprattutto su...) per le colline della Brianza immersi nel verde e nelle ville lungo il tracciato. Alle tapasciate non si va (non si dovrebbe andare, ma molti lo fanno lo stesso) per fare il tempo, ci si dovrebbe andare per l'atmosfera che si respira, per fermarsi ai ristori (spesso pantagruelici) e salutare i volontari, ringraziare gli addetti lungo il percorso perché fermano le auto (che non strombazzano!); aspetti che, purtroppo, in diverse gare "serie" si deve rinunciare.
Alle 7 il cielo c'era, ma non si vedeva: il buio era talmente pesto che sarebbe stata utile una bella frontale anche solo per raggiungere il tendone dell'organizzazione. Buona la gestione dei cartellini, con poca coda (grazie all'arrivo una mezz'ora prima del via) e poi si parte immersi immediatamente nei boschi attorno a Carate Brianza dai colori autunnali e quel velo di fango che riesce a rendere insidioso anche il tratto pianeggiante.
Ho scelto il percorso da 18 Km. che mi porta ad attraversare Besana Brianza, Costa Lambro e alcune frazioni prima di tornare verso Carate. Un percorso, come scritto, molto nervoso con ripide salite e altrettante discese, praticamente tutto sterrato e nei boschi. Alcuni punti con pertugi da attraversare per passare e proseguire così come scalinate spaccagambe e ritmo (tipo quella del 14° Km davvero da sky running).
Ma la vera bellezza di questa non competitiva sta nel poter passare attraverso i giardini di splendide ville dell'aristocrazia brianzola, normalmente chiuse al pubblico, aperte ai soli partecipanti (con rigoroso controllo all'accesso!); addirittura una con cartelli intimidatori a chi avesse avuto l'ardie di scattare una foto, il conte proprio vuole una privacy assoluta...
Perfetto nella sua semplicità il ristoro all'arrivo e pacco gara costituito da uno zaino coi loghi degli sponsor.
Arrivederci al prossimo anno Carate e grazie ai Marciacaratesi per tutto!!

14 ottobre 2013

Lake Garda Marathon & DJ Ten

Due gare importanti nello scorso week-end: la International Lake Garda Marathon e la DeeJay Ten. Gare dall'importanza diversa, ovviamente, ma entrambe con un filo che le unisce seppur idealmente: me stesso :)
Alla prima, infatti, ha preso parte (e vinto) il mio allenatore Tito Tiberti, alla seconda sono tornato a correre in prima persona e la gara mi ha riservato un finale a sorpresa.
Ma vediamo con ordine le cronache delle due manifestazioni. La Lake Garda Marathon ha vistopoco meno di 2000 partecipanti al via sulle distanze di maratona e 30 Km, oltre che sulla 15 km non agonistica. L'atleta marocchino Rachid Benhamdane si è imposto nella maratona, mentre Tito Tiberti si è imposto nella "Garda Run" di 30km.

Tito Tiberti
La Deejay Ten milanese, invece, ha visto tra i protagonisti  i grandi campioni del fondo italiano: Nadia Ejjafini, Anna Incerti, Margherita Magnani e Valeria Straneo in campo femminile; Francesco Bona, Michele Fontana, Antonio Garavello e Giovanni Gualdi con Goffi in quello maschile.
La vintoria è andata a Michele Fontana, giovane portacolori dell'Aeronautica, in 30'41''; Danilo Goffi ha chiuso con un eccellente 4° posto in 31'10''. Archiviata la DeeJay Ten, l'attenzione di Danilo torna alla Maratona di New York passando per gli Assoluti di Mezza Maratona a Cremona di domenica prossima.
In campo femminile dominio di Valeria Straneo che ha chiuso in 33'02" regolando le altre italiane Nadia Ejjaffini e Anna Incerti rispettivamente seconda e terza. Degno di nota l'ottavo posto di Paola Felletti portacolori del Road Runners Club Milano.
...e la sorpresa!?! Devo ringraziare di cuore Claudio Lauretta, membro del cast di Ciao Belli (programma cult di Radio Dee Jay) e notissimo imitatore con partecipazioni anche a Zelig e Striscia la notizia per avermi recuperato una medaglia, visto che la mia non l'avevo ritirata. Grazie di cuore Claudio e un abbraccio a Michela e Martino!!!

13 ottobre 2013

Deejay Ten in chiaroscuro

Sono tornato alla Deejay Ten dopo alcuni anni, l’ultima l’ho corsa ancora sul vecchio percorso e dopo aver dovuto lottare come Hulk Hogan per una baretta e una bottiglietta d’acqua decisi che non mi avrebbero più visto.
Ma il richiamo della corsa che è stata teatro del mio esordio (la 5Km del 2007) insieme alla vicinanza agli amici che a Radio DeeJay lavorano (soprattutto Claudio Lauretta e il Trio Medusa) mi ha riportato a correre a Milano una gara che sapevo in partenza sarebbe stata molto ostica.
Gestire la logistica di oltre 15000 runners, la stragrande maggioranza oltretutto non runner abituali, non è cosa semplice ma devo dire che quest’anno tutto è filato per il verso giusto o quasi. I grossi ostacoli sono il ritiro pettorali, il deposito borse/ristoro e la partenza. Per il ritiro pettorali forse sarebbe opportuno provare a rivedere qualcosa per le due non competitive (tra l’altro mi chiedo che senso abbia la 10 Km non competitiva al di là del raccogliere persone) perché già da sabato le code erano da esodo biblico. Meglio per la competitiva, meno partecipata.
Il deposito borse ha funzionato alla grandissima e io non sono certo uno veloce, visto che ho finito in 49’… praticamente nessuna coda per il ritiro (per il deposito basta andare per tempo) e tutto è stato ben gestito. Il ristoro è stato meglio rispetto al passato, ma mi ha fregato alla stragrande. Memore dell’esperienza precedente ho deciso di saltarlo a piè pari, tanto una bottiglietta d’acqua l’avevo in borsa e per mangiare potevo tranquillamente aspettare pranzo. Infatti ho scavallato una bella coda, anche se minore rispetto a quanto prevedevo, ma mi hanno fregato perché nel sacchetto del ristoro c’era la medaglia!!! Quindi gara chiusa in un discreto tempo, soddisfatto anche se non al settimo cielo ma… medaglia di legno.
Spero di riuscire a recuperarla in qualche modo.
Buono il percorso, piatto e abbastanza filante, solo con qualche curva di troppo per i miei gusti, ma a Milano non è facile riuscire a ricavare un giro unico da 10 Km. Unico piccolo neo, per i miei personalissimi gusti, la scelta di evitare praticamente il centro per passare nella zona appena intorno al centro stesso e, soprattutto, senza il passaggio sotto la sede della Radio (riservato alla Five). Ultima piccola nota personale: meglio suddividere le partenze prima gli “agonisti” poi la 10 non competitiva e quindi la five. Allo start la divisione tra competitivi e non era solo di carreggiata, ma poi si correva insieme, col risultato di avere un po’ di imbuto alle prime curve perché chi non è abituato a correre spara tutto nel primo chilometro… ottima la scelta di dividere gli arrivi, così da non avere l’ingombro dei camminatori della five insieme all’arrivo della 10.
Per essere una gara da oltre 15000 partecipanti è a mio avviso molto migliorata e vale la pena di prendervi parte almeno una volta, senza pretese eccessive perché, è bene che lo si sappia, è una corsa pensata solo per sostenere il marchio della radio e la passione per la corsa della direzione.

12 ottobre 2013

BAM 2K14 Be a part!

Mentre correte le gare previste per il vostro fine anno, iniziate a preparare il calendario per il prossimo anno e segnate in agenda la prossima della BRESCIA ART MARATHON.
Nel 2014 si correrà la 12ma edizione e la data scelta dall'organizzazione è il 9 marzo. Tre le distanze tra le quali scegliere:
  • MARATONA: I mitici 42,195 Km che si correranno partendo da Viale Europa toccando i punti più importanti e significativi della città culminando nella suggestiva cornice di Piazza della Loggia;
  • HALF MARATHON: in contemporanea alla maratona ci sarà il percorso intermedio, ideale per testare le proprie gambe e divertirsi;
  • BRESCIA TEN: 10 Km veloci e alla portata di tutti

A breve apertura delle iscrizioni, tutte le informazioni sul sito ufficiale.

9 ottobre 2013

50,000 Miles, $50,000 To Cure Parkinson's Disease!


The Michael J. Fox Foundation wants to redefine what's #Thinkable. So, from now through November 5th, they are challenging you to do 50,000 "Miles for a Cure". That's a lot of miles to do in one month. But I know we can rise to the occasion!
And to give you an extra incentive, Medtronic DBS Therapy is sweetening the deal by sponsoring the challenge at $1 per mile, up to $50,000. That's right: $1 per mile for Parkinson's research!
So whomever you were gonna run, walk or bike for this month, please throw in some extra Charity Miles for The Michael J. Fox FoundationNo matter how far you go or how you get there, you're getting us closer to a cure for Parkinson's.

Totally #Thinkable!

7 ottobre 2013

Successo per Tito Tiberti alla Corripavia

Un grande successo la 11ma edizione della Corripavia; la gara, organizzata dall'Asd Atletica Cento Torri, prevedeva ben 3 diverse distanze: mezza maratona, 10 Km e 2,5 Km.

Al via si sono presentati quasi in 3000, nonostante il tempo pienamente autunnale con un freddo pungente in partenza.

foto tratta da Podisti.nethttp://magazine.podisti.it/

Partenza nel cortile del Castello Visconteo alle 9.30 con starter d'eccezione Antonio Rossi, Assessore allo Sport della Regione Lombardia.

Tito Tiberti e Sara Dossena sbaragliano la concorrenza, il bresciano portacolori della Freezone (e fresco campione regionale di maratona) in 1h10'51", mentre Sara Dossena vince in 1h16'40".
"Pavia è una vetrina molto importante ed è quindi fondamentale vincere qua", le prime parole del vincitore all'arrivo. "Per me è un onore iscrivere il mio nome nell'albo d'oro della manifestazione dopo Tommaso Vaccina, mio grande amico e storico compagno di allenamenti. Anche se ora non è più il mio allenatore, ringrazio molto Felice Costante che mi ha guidato nell'atletica leggera e mi ha fatto conoscere e apprezzare la città di Pavia sotto il profilo sportivo.
Percorso nervoso, che porta subito verso il Ponte Coperto e vira intorno a Borgo Ticino per tornare a scavalcare il Ticino e dirigersi verso il Naviglio Pavese. Nella parte centrale della gara si percorre il centro cittadino, mentre nel finale si corre lungo i viali nei pressi dell’arrivo.
Tutto pavese, invece, i podio della 10Km con Andrea Albanesi e Luca Boscani dell'Atletica Cento Torri Pavia che concludono rispettivamente in 33'29'' e 34'53'' e terzo gradino del podio per Leonardo Ballerini della Raschiani Triathlon Pavese in 35'31''.

5 ottobre 2013

Danilo Goffi intervistato da Atleticaweek

Ripropongo la bella intervista fatta da Cesare Monetti (Direttore Responsabile di Atletica Week) a Danilo Goffi in occasione della sua partecipazione alla Breno-Darfo-Pisogne).

Un grande nome tra gli iscritti alla prima edizione della Breno – Darfo – Pisogne, gara competitiva di 30 Km di domenica 6 ottobre che si snoda sul tracciato della pista ciclo-pdeonale che da Breno arriva a Pisogne passando per l’abitato di Darfo. A meno di una settimana dal via, Danilo Goffi, plurimedagliato maratoneta azzurro tornato all’attività agonistico sportiva, ha confermato la propria presenza. Sulla linea di partenza alle 9.15 in puntoci sarà anche lui. Un bel colpo per l’organizzazione della manifestazione che vede al via in questa seconda edizione un campione di altissimo livello che si sta impegnando per una nuova carriera alla soglia dei 41 anni.

Danilo, perché ha scelto di correre la Breno – Darfo – Pisogne?
“In questa mia nuova carriera sportiva voglio provare anche gare sulle quali non mi sono mai cimentato: in giugno la Rapallo Night Run e ora la Breno – Darfo – Pisogne tra il Lago d’Iseo e la Valle Camonica. Questi 30km sono funzionali al mio programma verso New York: è arrivato il momento per un test su questa distanza da corrersi a ritmo sostenuto”.

Che tattica di corsa intende adottare quindi, farà gara o allenamento?
“Non so ancora come imposterò la mia prestazione, devo stabilire una strategia con il mio allenatore. Molto dipenderà poi dalle mosse dei miei avversari. Quel che è certo è che io farò la mia andatura e terrò alto il ritmo, sarà una gara vera e propria, non un semplice allenamento”.

A proposito di avversari: teme qualcuno in particolare?
“No, nessuno, anche perché i pronostici vengono spesso smentiti. Io devo fare la mia corsa finalizzata alla Maratona di New York”.

Ha fatto una preparazione specifica per la Breno – Darfo – Pisogne?
“Ad essere sincero, no. All’inizio dell’estate ho iniziato il mio programma di allenamento mirato per la maratona, e la gara di domenica è una tappa di avvicinamento ai 42km nella Grande Mela. Sono contento di fare questo test per me molto importante proprio qui, e mi auguro di riuscire bene”.

Perché ha deciso di rientrare seriamente nel mondo dell’atletica leggera?
“Mentalmente non l’ho mai abbandonato e a livello pratico ne ho sempre sentito la mancanza:. Sapevo che prima o poi sarei tornato e ora ho trovato le persone giuste per rimettermi in gioco definendo obiettivi realistici, che posso centrare impegnandomi con costanza nella preparazione”.

Che differenze ci sono tra il Danilo Goffi giovane professionista di un tempo e il quasi 41enne di oggi?
“Tantissime! Due su tutte: per prima cosa ora mi devo dividere tra lavoro e corsa. Secondariamente ho qualche annetto in più e il mio fisico non è più quello di un tempo e quindi non riesco più a sopportare certi carichi di lavoro. Anche i tempi di recupero adesso sono più lunghi di un tempo. Ma l’importante è non demordere e calibrare il programma di allenamento sulle condizioni attuali”.

Come riesce a combinare lavoro, famiglia e allenamenti?
“Bella domanda! Non lo so, è un work in progress che sperimento giorno dopo giorno; per ora ci riesco … e basta!”

Obiettivi futuri?
“L’idea è quella di correre una ‘major marathon’ all’anno. Ma ora sono concentrato solo su New York, per il futuro si vedrà. Non voglio bruciare le tappe, l’ho già fatto a tempo debito!”

Cesare Monetti
Direttore Responsabile