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La destinazione non conta, l'importante è fare il primo passo.

PROSSIMA CORSA

PROSSIMA CORSA
19/11/2016 Podisti da Marte

21 maggio 2013

Warrior Dash Italia: buona la prima

Circa 1.000 guerrieri si sono dati appuntamento domenica scorsa all'Idroscalo di Milano per partecipare al primo evento italiano della Warrior Dash: 7 Km., 12 ostacoli, fango e tanto divertimento.

Le OCR (Obstacle Course Races) sono un fenomeno in crescita soprattutto nel nord America e da un paio d’anni si sono affacciate con crescente successo anche nella vecchia e tradizionale Europa. I primi ad importare la mania sono stati i tedeschi, seguiti a ruota dai “cugini” austriaci e svizzeri e dai francesi. In Italia lo scorso anno è sbarcata la Fisherman's Friend Strongman Run che, supportata da un apparato marketing imponente, ha attirato su di sé gli occhi di molti runner nostrani. Invero va detto che eventi del genere non erano proprio nuovi in Italia, grazie agli amici bresciani della “Brescia No Limits”, seguiti dagli emiliani de “La Matta Corsa” (che quest’anno non si ripeterà, purtroppo).
dopo l'arrivo, insieme a Davide Mancini (a dx)
Quest’anno Fitness Europe ha portato anche in Italia (finalmente!) la celebre corsa statunitense Warrior Dash, per il 2013 saranno 3 le tappe: Milano, Riccione e Torino. Il prossimo anno dovrebbero raddoppiare con una corsa in stile Urban e una più lunga. Non appena ho scoperto dell’avvento della WD mi sono immediatamente iscritto, attirato anche dalla relativa lunghezza del tracciato e forte dell’esperienza delle passate corse a ostacoli cui ho preso parte.
Dopo aver potuto sbirciare in anteprima gli ostacoli nei giorni precedenti la gara (dopotutto mi alleno sempre all’Idroscalo e non potevano passare inosservati…), domenica mattina mi sono recato al “mare dei milanesi” per il ritiro di pettorale e pacco gara.
Qualche piccolo ritardo nell’avvio delle operazioni, ma tutto si è svolto senza intoppi e in una struttura adatta a recepire i 1000 partecipanti. Nel pacco gara la prima sorpresa: un cappello con le corna simbolo della manifestazione oltre ai soliti gadget degli sponsor e alla maglietta (purtroppo in cotone). Intorno a me tanta e varia umanità: palestrati e ragazze decisamente più fitness, insieme a ragazzi qualunque animati solo dalla goliardia. Non mancavano, ovviamente, i mascherati tra Batman, Robin, vichinghi e zombie… tutto nella norma per gare di questo genere insomma.
Ottima la partenza a onde, distanziate di circa 10’ ciascuna. Nessuna coda per passare gli ostacoli e una certa scorrevolezza nei tratti di corsa. Pronti via, dopo un breve tratto di corsa, arriva il primo ostacolo: una serie di basse sbarre da saltare. Poco oltre arriva il secondo, delle palizzate in ferro da passando prima sopra e poi sotto. Il terzo ostacolo sono gli pneumatici da superare senza poterli saltare. Fin qui niente di trascendentale e di faticoso.
Finalmente arriva anche il terreno fangoso e quasi “acquitrinoso”; arriviamo nei pressi della porta sud del bacino e qui troviamo il quarto ostacolo: un giro nel bosco da fare due volte, dapprima trasportando due taniche piene d’acqua da 3 litri ciascuna e quindi un giro “liberi”. Adesso comincia il divertimento e arriva un tratto da percorrere gattonando nel fango; giusto per inzaccherare bene anche il resto dell’abbigliamento, gli ultimi metri vanno fatti rotolando su sé stessi… Arriva poi il primo classico ostacolo: il “Great Warrior Wall” una parete alta circa 3 metri da passare aiutandosi con delle corde. Ancora di corsa fino al prossimo ostacolo, un muro ma di rete nel quale la difficoltà vera era data dalla presenza degli altri guerrieri che tendevano le corde.
Dopo un (troppo) lungo tratto di corsa nell’erba, un altro passaggio a gattoni sotto una rete e quindi un breve ponte con salita e discesa. Ancora di corsa verso l’arrivo, ma non prima dell’ultimo ostacolo: la salita con la corda. Chi non riesce ad arrivare coi piedi all’ultimo nodo si accomoda nella “Pussy Lane” accanto e rotola nell’erba e nel fango per un po’. Rush finale verso l’agognato traguardo con tanto di allungo nel quale ho freddato quattro montagne di muscoli, piccola soddisfazione personale.
All’arrivo la medaglia, tanti high five e… una bottiglia d’acqua. Ecco qui il mio primo appunto: ok non organizzare un vero e proprio ristoro, dopotutto è una gara “sprint”, ma almeno una bella birra gelata ci stava :)

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