TomTom #GETGOING

TomTom #GETGOING
La destinazione non conta, l'importante è fare il primo passo.

PROSSIMA CORSA

PROSSIMA CORSA
19/11/2016 Podisti da Marte

8 aprile 2014

La mia Milano Marathon

foto by Antonio Capasso
Anche la 14ma edizione della Milano Marathon è andata in archivio e dopo un paio di giorni per metabolizzare tutte le sensazioni provate sono pronto a fare qualche considerazione. Ho letto alcuni articoli in rete e tralascio volutamente ogni commento alla gara dei Top Runner (non per niente io sono un Trop Runner…); una sola concessione con un appaluso virtuale ma di cuore a Danilo Goffi e Claudia Gelsomino, campioni nazionali, che seguo da tempo e che meritano ancora delle luci della ribalta. 
Chiudo gli occhi e vedo una città che ha sposato l’evento maratona, con gente lungo le strade che si è lasciata coinvolgere dalla manifestazione e che incita tutti gli atleti che corrono sotto il sole cocente di inizio aprile. Vedo un percorso che regala una partenza raggiunta facilmente con un logistica ben organizzata e che aiuta un po’ a concentrarsi solo sulla gara e non su tutto quello che c’è da fare prima dello sparo. Vedo un villaggio che ti accoglie ricco di stand e un pacco gara magari non ricco, ma in linea con quanto promesso nel regolamento. Vedo bambini coinvolti che colorano la giornata, arricchendola di suoni, risate e affetto e infine vedo partecipanti che felici ringraziano l’organizzazione e la città.
Poi mi sveglio e il sogno è svanito, almeno in parte.
Come giustamente si domanda un carissimo amico “Un amore così grande Milano se lo merita?”. È una bella e importante domanda alla quale non è semplice, da parte mia, rispondere.
Quella meneghina non è una maratona da primato, la spaccatura è netta: da una parte la gara agonistica, che vede una partecipazione numericamente mediocre (per il livello che dovrebbe avere una maratona a Milano) e dall'altra le staffette del charity program. La città ha premiato i secondi, vuoi per l’orario di passaggio più “domenicale”, vuoi perché alla fine non c’era nessuno che poteva garantire un reale “innamoramento” del pubblico (anche perché, diciamocelo, la maratona è uno degli eventi meno esaltanti da vedere anche in tv…).
Certo alcune scelte non possono prevedere una reale partecipazione di pubblico: siamo onesti chi caspita va alle 9 del mattino in mezzo al nulla a incitare 3000 sconosciuti che corrono!?!
Io ho corso la staffetta, supportando i Podisti da Marte e ho preso l’evento soprattutto come goliardico e col fine benefico piuttosto che dal punto di vista agonistico. Mi sono divertito tanto, ho avuto modo di poter incitare i primi maratoneti al passaggio del 13mo Km. Tra i quali diversi amici, ho potuto sostenere Laura, Donata e Lucia in gara (a proposito, siete UNICHE!!!). doveva essere una festa e tale è stata, ma le molte sensazioni positive non hanno ancora del tutto eliminato quel retrogusto amaro delle diverse mancanze organizzative.
L’ATM (a cui i partecipanti hanno garantito un’entrata extra di almeno 35.000 Euro) ha offerto solamente il servizio festivo, con passaggi dei treni della metropolitana al limite della decenza; le magliette ufficiali, inserite nel pacco gara da regolamento e fresche di nuovo sponsor tecnico, il giovedì a sole tre ore dall’apertura del villaggio erano praticamente esaurite in diverse taglie. Per gli staffettisti al massimo una M (uomini) e solo L e M per le donne… il ristoro garantito (sempre da regolamento) consisteva in una mela, una merendina, una bottiglietta d’acqua e una di sali. Le spugne per gli spugnaggi esaurite già al primo passaggio. Un pacco gara con una quantità di carta che dovrebbe far riflettere sulla missione green della Milano Marathon, visto che erano gli stessi depliant che ti davano agli stand del villaggio.

Mi auguro che l’organizzazione pensi un pochino in meno all’aspetto economico e un po’ più alla ricerca del valore. Si potrebbero coinvolgere scuole e oratori, sia facendoli partecipare alle staffette sia facendo si che chi non può correre sia sul percorso a fare il tifo. Si dovrebbe comunicare ai cittadini che si correrà la maratona, che questo causerà la chiusura, seppur parziale, di alcune vie e prevedere passaggi alternativi e questo lungo tutto il percorso non solo con alcuni cartelloni pubblicitari e un paio di articoli sui giornali dell’editore-organizzatore un paio di giorni prima della gara. Ma, soprattutto, si dovrebbe coinvolgere i milanesi, cercare di far loro almeno apprezzare la corsa e fargliela vedere non come uno stress inutile, ma come un’occasione di festa.

Ricordatevi come, nel 2009, da una situazione altrettanto “brutta” sbocciò un bellissimo fiore chiamato Podisti da Marte.

Nessun commento: